L‘ecografia morfologica è tra i più completi esami non invasivi di diagnostica prenatale. Serve per valutare l’evoluzione della gravidanza dal punto di vista della salute biometrica del feto e della sua posizione d’impianto nella placenta.
Ecografia morfologica: cosa analizza e quando viene fatta
L’ecografia morfologica consente di effettuare una serie complessa di verifiche sullo sviluppo del feto.
Con questo esame si controlla lo sviluppo della struttura fetale, la quantità di liquido amniotico e l’inserzione placentare.
Del feto è possibile valutare: la salute degli organi vitali (cervello e cervelletto, polmoni, cuore, apparato gastrointestinale e genito-urinario); la struttura ossea (cranio, colonna vertebrale, arti); la presenza di eventuali alterazioni morfologiche che potrebbero essere sintomatiche di anomalie genetiche quali, per esempio, la Sindrome di Down.
Va detto che l’obiettivo primario dell’ecografia morfologica non è il riscontro di anomalie genetiche ma questo esame è indispensabile per valutare l’opportunità o meno di eseguire altri controlli di screening prenatale, quali, visto il periodo gestazionale, l’amniocentesi . L’ecografia morfologica viene fatta tra la 19^ e la 22^ settimana di gestazione ma, se vi è rischio elevato di malformazioni fetali, può essere eseguita anche una pre-morfologica tra la 16^ e la 18^ settimana di gravidanza.
Come si esegue l’ecografia morfologica, quali rischi comporta e quanto costa
L’ecografia morfologica viene eseguita da un medico ginecologo in sede ambulatoriale e consiste in un controllo esterno per via transaddominale: sull’addome della futura mamma, precedentemente cosparso di un gel specifico, viene fatta scorrere una sonda che emette ultrasuoni e consente di visualizzare un’immagine bidimensionale del feto e della camera gestazionale.
Si tratta di un esame non invasivo, quindi non è doloroso e non comporta alcun rischio, né per la gestante né per il feto.
L’ecografia morfologica non richiede alcun tipo di preparazione, dura in media dai 20 ai 30 minuti e, se effettuata nel periodo indicato, è interamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Per il riscontro delle malformazioni fetali maggiori, l’attendibilità dell’esame va dal 50% all’80%.
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