Scuola dell’obbligo già dai 3 anni? Una proposta dalla Francia

Il presidente della Repubblica francese Emmanule Macron ha annunciato il progettto all’Assises de la maternelle che si è tenuto a Parigi: a partire dall’anno prossimo la scuola dell’obbligo in Francia già ai 3 anni di età. Anche l’Italia sembra apprezzare l’idea.

La scuola materna prima tappa dello sviluppo del bambino

Durante l’incontro con gli esperti che si occupano dell’infanzia, il presidente francese ed il ministro dell’istruzione Jean-Michel Blanquer hanno espresso l’importanza della scuola materna nello sviluppo di ogni bambino.

L’estensione dell’obbligo scolastico a partire dai 3 anni inizierà a partire dall’anno scolastico 2019 e la previsione è quella di un ampliamento della frequentazione della materna ad altri 26 mila bambini.

La nuova decisione in materia scolastica sottende il principio che nell’apprendimento i primi anni di età sono i più importanti e che quindi, se le scuole materne sono un momento così decisivo nell’apprendimento scolastico, tutti i bambini devono avere accesso a questa tappa del percorso scolastico.

La misura presentata, oltre a garantire l’accesso alle materne anche ai bambini che vivono in quartieri sfavoriti, sarebbe in grado di offrire nuovi posti di impiego.

Scuola dell’obbligo a 3 anni: la manovra francese vista dall’Italia

In Italia, il provvedimento francese ha riaperto un dibattito “intermittente” nel sistema dell’istruzione italiana, cioè quello sull’anticipamento dell’età dell’obblgio scolastico.

Poco prima dell’ultima riforma si era parlato della possibilità di rendere obbligatorio l’ultimo anno delle scuole materne, anticipando così l’obbligo scolastico a partire dai 5 anni, come già aveva proposto in passato il ministro Berlinguer.

Quello che si è raggiunto per ora nel Bel Paese è stato il Sistema Integrato di educazione ed istruzione ma molti esperti guardano con ammirazione la manovra francese, considerata adeguata alla società attuale.

Una scelta del genere, sempre secondo gli esperti, potrebbe diminuire il fenomeno del bullismo causato da deficit di educazione alla relazione ed educherebbe all’autonomia e alla creatività.

Uno dei maggiori problemi per l’attuazione di questa norma per il Bel Paese però potrebbe essere legato alla bassa natalità, che ha già fatto chiudere molte scuole paritarie.

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47 commenti

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  1. Dove vivo una marea di bambini nn vanno alla scuola materna per scelta…perché considerata posteggio dei bambini, Non come Luogo di attività e di stimolo alla crescita delle creature

    • Non é parcheggiarli. Io non ho ripreso il lavoro ma lo mando ugualmente all asilo nido x vari motivi che non c entrano niente il volerlo sbolognare. Lui si diverte un mondo, la mattina entra camminando verso le maestre senza un capriccio ma col sorriso. É sereno. L asilo nido non é un parcheggio ma li imparano, apprendono. Io genitore poi a casa devo continuare.. É un processo di crescita coadiuvato tra asilo e genitori. Questa é la mia esperienza. Poi non nego che nelle ore in Cui va al nido si lavora,fa la spesa, commissioni, parrucchiere in tranquillità. X ciò siamo cattive mamme? Io non mi ritengo tale

    • Nessuno ha detto che tu sia una cattiva mamma, ma penso che ci siano bambini e bambini e mamme e mamme e che alcune scelte sono personali e devono restare scelte possibili da fare……la storia del parcheggio era un po’ generalizzata effettivamente, ma ne conosco tante che la pensano così

    • I bambini piccoli stanno bene con la mamma. (anche se npn giudico chi li porta al nido, se lavorassi lo porterei anche io il piccolino). A 3 anni sono grandini…il mio “grande” (4 anni) va all’asilo tutti i giorni dalle 8 alle 16. Cosa dovrebbe fare se no? Stare a casa a rompersi guardando me che cambio pannolini al fratellino? Inoltre parcheggiato non mi pare la parola esatta…ha risolto il suo disturbo del linguaggio grazie all’assidua compagnia dei suoi coetanei, cosa che neanche con la logipedista stava ottenendo grandi risultati. La famiglia è sempre la base ovviamente ma devono imparare anche a vivere nei vari contesti sociali. Ed io reputo che a 3 anni un bambino deve interagire con altre figure oltre a madre e nonni.

    • Appunto mandarli a scuola sarebbe l’ideale! Mio figlio ha un ritardo specifico del linguaggio (vuol dire che non è causato da una patologia ma da semplice difficoltà) ben pochi progressi con la logopedia. A settembre diceva 3 parole, oggi non sta zitto più, merito della scuola, soprattutto degli altri bambini, si sforza di parlare tanto e bene così da farsi capire e giocare con loro. La scuola presenta solo vantaggi tant’è che ho aderito anche al tempo prolungato entra alle 8 ed esce alle 16.

    • Mia figlia va al nido. Ha un anno, quindi dice dodici parole e usa 6 pannolini al giorno. Non vedo come l’obbligatorietà possa influire sulle attività meravigliose che fa al nido.
      Direi che prima di esprimere alcune opinioni forti, sarebbe il caso di fare qualche respiro profondo.
      Poi si può essere d’accordo o meno, ma bisognerebbe prima chiedersi “lo sono per una ragione difendibile o sto sparando fesserie?”. Perché se “obbligo” e “lezione” sono sinonimi, mi sa che di scuola se ne è frequentata pochina.

    • Alberto perché sai molte sonp dell’opinione che i bambini devono andare a scuola per la prima volta in assoluto a 6 anni direttamente alle elementari,( non dico che lo faccia Paola, quindi Paola non mi riferisco a te) ma sai quante mamme tengono i figli a casa e non li portano alla materna (parliamo quindi di bambini grandi dai 3 ai 6 anni)? Per loro sarebbe la fine del mondo se la scuola d’infanzia diventasse obbligatoria, non potranno più tenersi i loro tesorini appiccicati 24 ore su 24!

    • L’infanzia non è un costo esagerato però. Certo ha il suo impatto (anche noi con un solo stipendio) perchè la mensa costa 4 euro al giorno e ogni tanto bisogna comprare del materiale (parlo di scuola pubblica) però rispetto alle scuole private ed al nido è più conveniente. Non mandandoli si rischia che poi stanno indietro in prima elementare. Se non possono permettersi l’asilo purtroppo sarebbe da segnalare ai servizi sociali perché vuol dire che hanno una situazione grave e vanno aiutati. (inoltre se non si supera isee 7.000 l’anno la mensa si paga solo 1.50 al giorno quindi le agevolazioni ci sono)

    • Comunque ognuno e libero di scegliere se mandarli o no alla materna come e sempre stato fino ad oggi! io conosco persone che non li mandano ma non x questo sono in dietro😕

    • Giulia Guidetti appunto,sono sempre pronte a chiedere soldi x una cosa soldi x un altra cosa e non tutte le cose ci sono agevolazioni,x non parlare delle scuole elementari in poi bisogna fate un mutuo x comprare tutto quello che chiedono😠

    • Valentina Pellegrini non sempre uno tiene a casa i figli per tenerseli stretti..parlate un po’ con dottori specialisti soprattutto otorini e sentite cosa pensano..vi diranno che a 3 anni è deleterio mandar i bambini loro sono più x i 4 anni..lo so perché vivo in ambiente medico e ospedaliero e x mandar mia figlia all asilo ho litigato con marito medico e colleghi medici

    • Tiziana Violante se non lavori e puoi tenerlo a casa perché No? In questo caso hai ragione tu. Mio figlio va all’ asilo nido da quando ha 13 mesi(diceva pochissime parole, non gettonata, si reggeva solo in piedi) Adesso ha 2 anni.

    • Grazie all’ asilo ha fatto grandissimi progressi. Essendo socievole il fatto di confrontarsi con altri bimbi é solo che positivo..X crescere e maturare hanno bisogno anche di questo. Già al nido imparano molto e si delineano problematiche o predilezioni su cui poter lavorare… A settembre 2019 andrà alla materna. Sono pienamente favorevole

  2. Io sono assolutamente a favore 👍🏻 La scuola d’infanzia è una scuola a tutti gli effetti e certe competenze vanno attivate fin da piccoli. Questo ovviamente metterebbe lo a necessità di avere un numero sufficiente di scuole (pubbliche o paritarie che siano), ma mi risulta che non in tutta italia ci siano posti sufficienti.