Uno dei problemi legati alla pandemia di coronavirus è quello del ricambio dell’aria all’interno delle aule degli istituti scolastici, che recentemente hanno visto aumentare il numero degli studenti contagiati. Una soluzione a questo problema è rappresentata dall’installazione di una ventilazione meccanica che garantisca un efficace ricambio dell’aria, ma purtroppo questi impianti sono stati installati solamente in 200 scuole in totale nel nostro Paese.
Dispositivi per ridurre le possibilità di contagio
Nei mesi scorsi molte classi si sono organizzate con la semplice apertura delle finestre, mentre gli istituti dovrebbero adeguarsi con dispositivi di ventilazione meccanica, che permettono di effettuare un ricambio continuo dell’aria all’interno delle classi, riducendo così i rischi di contagio da coronavirus.
Una soluzione che è stata verificata come positiva da parte di molti studi, anche a carattere internazionale, ma purtroppo il numero delle scuole nelle quali è stata installata sono soltanto 200. La “pulizia” dell’aria resta quindi affidata ad altre soluzioni come l’apertura continua delle finestre anche nei mesi freddi.
I dati che sono stati raccolti dal quotidiano “La Repubblica” mettono in evidenza come siano le Marche la regione più “virtuosa” sotto questo aspetto, visto che il maggior numero di impianti per la ventilazione meccanica è stato installato proprio in istituti scolastici di questa regione. Il governatore Francesco Acquaroli ha stanziato circa 12 milioni per installare questo tipo di impianti, che hanno un costo di 5mila euro cadauno. Fuori dalle Marche gli stessi impianti sono stati montati soltanto in 23 plessi scolastici.
L’appello dell’Istituto Spallanzani di Roma
Vista l’efficacia provata di questo sistema di sistema di aerazione forzata, da parte dell’l’istituto Spallanzani di Roma è stato lanciato un appello in questo senso al governo nazionale affinché siano predisposti degli stanziamenti a favore di una azione triennale di messa a norma degli impianti scolastici e il loro adeguamento alle mutate condizioni a causa della pandemia.
Il direttore dell’Istituto romano, Francesco Vaia, ha dichiarato che è assolutamente necessario che la concentrazione del virus nell’aria che si respira sia diminuita con i sistemi di ventilazione meccanica, che risulta tre volte più efficace rispetto all’aerazione naturale.
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