Tra i mesi di Aprile e Maggio si sono svolte le prove Invalsi: come ogni anno l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ha voluto testare gli studenti italiani per verificarne le competenze in Italiano, Matematica e inglese. Ecco i risultati per il 2023, in cui restano purtroppo ancora evidenti gli effetti della pandemia.
Invalsi 2023: in risalita dopo la DAD, ma non abbastanza
Malgrado questi ultimi due anni non hanno più registrato interruzioni dovute alla pandemia il rapporto INVALSI 2023, non mostra dati incoraggianti, sebbene si registri una risalita dopo il difficile periodo della pandemia.
Si parla di vero e proprio allarme per gli alunni della Scuola Primaria, che mostrano profonde lacune sia in Italiano, che in Matematica, ma anche nelle diverse abilità della lingua inglese.
Per le Scuole Medie, invece, si registra un’interruzione nel calo delle competenze che di era registrato nei difficili anni della didattica a distanza, ma non un vero e proprio cambio di passo né per Italiano, né per Matematica. Un miglioramento si registra, invece, nello studio della prima lingua comunitaria, i cui dati mostrano una trasformazione positiva.
Anche per le Scuole Superiori non si registra una vera è propria inversione di tendenza, anzi per le discipline Italiano e Matematica si registra un forte calo rispetto ai dati pre-pandemia (2019).
I dati Invalsi mostrano ancora un forte divario, in termini di competenze, tra nord e sud, che si evidenziano notevolmente nelle Scuole Superiori.
Allarme per la scuola primaria: gravi lacune in matematica
Si parla di vero e proprio allarme per la scuola primaria. Gli esperti Invalsi, esaminando i test effettuati da oltre un milione di alunni di seconda e di quinta elementare, rivelano un indebolimento “in tutte le discipline osservate”.
I bambini di seconda elementare mostrano evidenti lacune sia in Italiano, con il 69 per cento degli alunni che raggiunge il livello base, sia in Matematica, con il 64 per cento degli alunni che arriva al livello base, tanto che le loro competenze in queste discipline risultano più basse rispetto a quelle dei loro pari che hanno svolto le prove nel periodo pre pandemia e in tempo di Dad e in linea con i risultati emersi durante le prove effettuate lo scorso anno, non registrando quindi alcun miglioramento.
Anche i risultati delle prove svolte dagli alunni di quinta elementare sono inferiori rispetto a quelli degli ultimi anni, rivelando forti lacune sia in Italiano, con il 74 per cento degli alunni che raggiunge il livello base e Matematica, con il 63 per cento degli alunni che raggiunge il livello di base. Risultati leggermente migliori nella lettura (reading) e nell’ascolto (listening) della lingua inglese, per i quali rispettivamente l’87 per cento e l’81 per cento raggiunge il livello A1.
Per quanto riguarda l’italiano, gli alunni più virtuosi abitano in Molise, Basilicata e Umbria, mentre i meno virtuosi in Calabria e in Sicilia.
Per la Matematica, invece, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata le regioni nelle quali si registrano i risultati migliori, i risultati peggiori sono stati segnalati in Calabria, Sicilia e Sardegna.
Per l’inglese sono sempre le regioni del sud ad avere alunni meno virtuosi.
Per le Scuole Medie si arresta il calo, ma pochi miglioramenti
Le scuole medie, negli ultimi anni, avevano registrato nelle prove fornite dall’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, un forte calo nelle competenze degli alunni: tale indebolimento, per fortuna, si è arrestato.
Tuttavia, dai test effettuati dagli alunni della terza media, non si registra un inversione di tendenza, né in Italiano, per il quale il 62 per cento raggiunge il livello base, né in Matematica, per la quale il 56 per cento raggiunge il medesimo livello.
Un miglioramento si registra, invece, nelle prove di Inglese in entrambe le abilità, listening e reading. Il miglioramento è di oltre 3 punti percentuali rispetto ai test del 2022, di 5 punti rispetto ai test del 2021 e addirittura di 11 punti rispetto al 2018, inizio della rilevazione.
Problemi anche alle Scuole Superiori, ma migliora l’Inglese
Alle Scuole Superiori l’allarme riguarda l’Italiano, per il quale gli studenti che raggiungono il livello base sono solo il 63 per cento, un dato in peggioramento rispetto alle prove degli altri anni, di 3 punti percentuali rispetto alle prove dello scorso anno e di 7 punti percentuali rispetto al 2019, quindi al periodo pre-pandemia.
Le cose non vanno molto meglio per la Matematica, solo il 55 per cento raggiunge la sufficienza, dato che si differenzia di oltre 7 punti rispetto ai risultati dei test effettuati nel 2019.
Migliorano, invece, i dati per la lingua inglese. Entrambe le abilità rivelano un miglioramento. Nel listening il 54 per cento dei ragazzi raggiunge il B2, per la lettura (reading) il 41 per cento degli studenti raggiunge il B2.
Divario Nord-Sud ancora evidente
I divari territoriali sono ancora evidenti. Nelle scuole del Sud, ad esempio, la Scuola primaria non riesce a garantire uguali opportunità a tutti in termini di competenze, che poi si evidenziano maggiormente quando gli alunni si trovano nei gradi scolastici successivi.
Anche le Scuole Medie evidenziano divari territoriali molto evidenti. I dati peggiori infatti si evidenziano in regioni quali Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, soprattutto in Matematica e in Inglese.
Ma il divario risulta ancora più evidente per le Scuole Superiori. Se si considera la Matematica, la differenza tra nord e sud al quinto anno arriva a 31 punti percentuali.
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