L’emergenza Coronavirus e il relativo decreto del Governo che ha ordinato la chiusura delle scuole hanno avuto come conseguenza quella di lasciare i bambini a casa: tuttavia gli psicologi invitano a non preoccuparsi e a riscoprire il valore della noia, uno stato mentale che può fare bene e riserva sorprese.
Bambini a casa? Anche la noia fa bene
Dopo la chiusura di tutte le scuole decisa dal Governo, il problema per molti genitori è non solo di aiutare a studiare i propri bambini ma come intrattenerli per non farli annoiare: tuttavia sono diversi gli psicologi che spiegano come la noia non sia necessariamente qualcosa di negativo bensì uno stato mentale che potrebbe persino avere effetti positivi sui più piccoli.
Infatti questa pausa forzata da quella che era la loro consolidata routine quotidiana aiuterebbe a riscoprire il valore della calma ma anche i momenti di vuoto in cui non si fa nulla e nemmeno si è “bombardati” da stimoli esterni: uno “spazio lento in cui navigare” che secondo gli esperti è necessario per sentire meglio se stessi e “calmare così il rumore del mondo”.
L’importanza del “tempo vuoto”
In psicologia infatti la noia è uno stato che non va demonizzato e i giorni che i bambini trascorreranno a casa rappresentano un’occasione per una pausa dallo stress a cui sono abituati (scuola, compiti, giochi, sport e altre attività): questa sorta di reclusione forzata restituisce un pizzico di serenità e di conseguenza non è necessario che i genitori cerchino di tenerli costantemente impegnati per timore che si possano annoiare.
Proprio la noia è in grado di attivare nei bimbi delle risorse creative inattese e non deve allarmarci dato che è ben diversa dall’apatia o dalla depressione: il cosiddetto tempo vuoto ha un valore spesso sottovalutato e quando il bimbo ammette di annoiarsi in realtà sta già attivando dei meccanismi creativi interiori e riscoprendo le sue emozioni.
“È importante avere uno spazio all’interno del quale annoiarsi” spiegano gli psicologi dato che i bambini non sono dei contenitori vuoti da riempire per forza con stimoli e informazioni: dunque ogni tanto lasciamoli annoiare in pace.
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