In diverse regioni d’Italia le scuole sono chiuse come misura precauzionale per il contenimento del Coronavirus, nel tentativo di limitarne la diffusione.
Bambini e ragazzi sono costretti ad uno stop delle lezioni e genitori si trovano nella situazione di dover gestire in qualche modo i loro figli, nonostante il lavoro e gli impegni della vita. Ecco alcune soluzioni che si stanno adottando per far fronte all’emergenza.
La app di mutuo soccorso Families Share
Families Share è una app nata per far incontrare famiglie che hanno bisogno di aiuto e altre che offrono la propria disponibilità a dare una mano.
Si tratta di un modo per aiutarsi reciprocamente e l’emergenza Coronavirus avrebbe potuto essere un ottimo momento per testare le potenzialità dell’applicazione.
Oltre 100 famiglie si sono iscritte al servizio, ma per il momento la app è ancora ferma. I responsabili che gestiscono l’applicazione stanno studiando il modo migliore per procedere. Per il momento si sono limitati ad accoppiare le famiglie che chiedono aiuto con quelle che offrono la propria disponibilità, in modo da far fronte alle necessità del momento mettendo in contatto fra loro singoli soggetti.
Una volta passata l’emergenza il progetto si evolverà creando degli eventi, sia virtuali che reali, in cui le diverse famiglie potranno conoscersi, formando così una rete sociale di aiuto.
Compiti via Whatsapp nelle scuole del varesotto
Nel comprensorio di Varese 3 le scuole sono, almeno per il momento, ferme fino all’8 marzo, come in tutto il resto della Lombardia.
Docenti e dirigenti hanno però messo a punto un metodo per non lasciare da soli i propri alunni, proponendo compiti ed esercitazioni online utilizzando vari mezzi. Compiti e lezioni di ripasso sono già state caricate sui registri elettronici online, in modo da permettere agli studenti di primarie e secondarie di primo grado di continuare, seppure a domicilio, di mantenersi in esercizio.
Molti bambini e ragazzi sono però in questi giorni affidati ai nonni o comunque non possono stare con i genitori, se questi ultimi hanno un lavoro a tempo pieno. Per questo motivo è stato previsto anche un piano di condivisione di compiti e ripassi con diversi mezzi, che vanno dalle email alle chat di Whatsapp, in modo da poter coinvolgere anche coloro che non hanno accesso al registro elettronico scolastico.
A scuola in azienda con i genitori
Un’azienda del modenese, la Tekapp, ha elaborato una soluzione per permettere ai propri dipendenti di gestire facilmente le vacanze forzate dei loro figli in questi giorni di chiusura delle scuole.
I dirigenti dell’azienda, che ha numerosi contatti con realtà del Nord Europa, hanno pensato di importare il modello scandinavo e creare, almeno temporaneamente, un asilo aziendale per i figli dei 18 dipendenti della sede modenese.
Una sala riunioni è stata quindi rapidamente riadattata ad asilo e i bambini possono ora giocare liberamente, seguiti da un’educatrice messa a disposizione dall’azienda, mentre mamma e papà lavorano nelle stanze adiacenti.
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