Se di recente avete visto uno di quel film con finale strappalacrime molto probabilmente avete assistito a questa scena: voi singhiozzanti con tanto di fazzoletto sotto il naso e il vostro partner (se non si è addormentato sul divano) decisamente impassibile alla morte del protagonista o alla fine dell’amore contrastato con la sua bella.
Questa differente reazione dinanzi alle immagini ha richiamato l’attenzione degli scienziati dell’Università di Basilea che hanno condotto uno studio, appena pubblicato su Journal of Neuroscience, in cui a 3.398 uomini e donne di età compresa fra i 18 e i 38 anni venivano sottoposte immagini considerate neutre, positive e negative.
Chiamati a dare un voto in relazione all’intensità dell’emozione suscitata dall’immagine, le donne hanno dato votazioni più alte; in seguito, dopo una pausa di circa 10 minuti in cui i partecipanti sono stati distratti, è stato chiesto loro di ricordare le immagini viste: gli uomini hanno ricordato le immagini in maniera peggiore rispetto alle donne.
Le conclusioni a cui sembrano essere pervenuti gli scienziati è che le donne hanno avuto un test mnemonico più positivo perché l’essere state emotivamente più sollecitate dalle immagini ha “inciso” più a fondo la loro memoria.
Sebbene siano ancora sconosciuti i motivi per cui la visione di immagini negative susciti emozioni di maggiore intensità nelle donne, la ricerca non fa che confermare quanto nella realtà già sapevamo: noi donne siamo più sensibili e abbiamo una memoria migliore dei mariti.
In effetti, avete mai sentito una moglie chiedere al marito in quale cassetto siano i calzini?
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