L’invito arriva inaspettato e mi getta nel panico: alla prossima lezione di gioco-danza vorremmo presenti anche i genitori per un’ora di “Yoga della Risata”.
Un po’ perplessa decido di partecipare, anche se con la paura che io metterò lo yoga e gli altri si faranno una sonora risata. Porto anche la piccola che ha due anni e mezzo, insieme ovviamente al fratello di 5 e…invece trascorriamo un’ora fantastica!
Ma di cosa si tratta? Di un metodo rivoluzionario, creato dal Dr. Madan Kataria in India nel 1995 e ora diffuso in ben 65 paesi del mondo. Ovviamente non posso spiegarvi per esteso l’interessante teoria che c’è alla base, ma riassumo dicendo che il corpo non distingue tra risata forzata e risata vera.
Questa tecnica incorpora il Pranayama, che è un’antica scienza indiana della respirazione. Secondo la filosofia yoga, l’energia cosmica dell’universo è la forza vitale che attraversa il nostro corpo per mezzo del respiro. Quando siamo stressati, il respiro non è più profondo, ma superficiale e irregolare e quindi anche la salute ne risente.
La risata autoindotta aiuta quindi il nostro organismo a immettere una maggiore quantità di ossigeno, facendoci stare meglio. Una risata forte e fragorosa, che parte dal diaframma, migliorerà sensibilmente il nostro stato.
Questa è la teoria: e la pratica? Pe un’ora intera, abbandonando la “vergogna sociale” di “sentirci sciocche”, abbiamo riso, ballato, fatto i gatti e le farfalle. Abbiamo giocato con i nostri figli, come troppo spesso non facciamo e i bimbi sono stati entusiasti di vedere i genitori fare ginnastica con loro.
Alla fine ci siamo regalate 5 minuti di meditazione estremamente rilassanti. Il risultato è stato che, nonostante una giornata lavorativa massacrante e una casa e due figli di cui occuparmi, alla sera mi sentivo davvero un leone!
Insomma un’esperienza da provare e riprovare: cercate il club YoRido più vicino a voi, e non lasciatevi sfuggire l’occasione di farvi una bella risata!
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