Prorogato fino al 30 giugno lo smart working per i lavoratori fragili e i genitori che lavorano nel settore privato con figli minori di 14 anni.
Una delle notizie più attese, arriva nelle ultime ore la conversione in legge del decreto sulle norme del lavoro Aiuti-Bis.
Lavorare da casa: ecco la proroga tanto voluta
L’approvazione della proroga dello smart working era infatti in attesa dopo la scadenza del 31 marzo, perché in mancanza di coperture finanziari: il Ministro aveva annunciato che sarebbe stata riproposta questa modalità di lavoro in quanto estremamente vantaggiosa per i lavoratori fragili e per le famiglie.
Grazie infatti all’introduzione dello smart working nel nostro paese, oggi in Italia sempre più genitori con bambini piccoli riescono a gestire al meglio la loro vita lavorativa, conciliando con minori difficoltà gli impegni familiari e professionali.
Smart working: il programma e le nuove regole
L’attuazione della proroga, spiega il ministro, è stata possibile grazie all’impiego di risorse del Ministero del Lavoro: 18,66 milioni di Euro per l’esattezza, solo per il 2022.
Il programma prevede tuttavia due requisiti fondamentali: il primo, è che la professione sia compatibile con il suo svolgimento da casa; il secondo riguarda invece le famiglie ed in particolare i genitori di bambini under 14, questi difatti potranno lavorare da remoto solo nei casi in cui in famiglia non sia presente in genitore non lavoratore o percettore di ammortizzatori sociali, come Naspi o cig.
Per quanto riguarda i soggetti fragili si stabilisce che il lavoro agile è possibile nel caso di figli disabili senza limiti di età, oppure per i lavoratori con disabilità in situazione di gravità accertata o i caregivers.
Con il primo Settembre e il termine della fase emergenziale, si torna all’accordo individuale tra dipendenti e datori di lavoro, il ministero dovrà inoltre riceve i nominativi dei lavoratori in telelavoro e loro relative date di inizio e cessazione, insieme ai dettagli riguardanti i tempi di riposo e di disconnessione.
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