Dunque si parlava di sport, di corsa nello specifico. Ne ho parlato in un post nel mio blog, la settimana scorsa.
Parlavo del fatto che, ultimamente, correre sta diventato una moda, una vera e propria tendenza, estremamente cool e se non vai a farti una corsetta, non sei nessuno.
Tutti corrono, ai colloqui di lavoro ti chiedono se hai una buona resistenza alla corsa e quando ci si incontra, i primi dieci minuti sono di norma dedicati a raccontarsi com’è andata la corsa del pomeriggio.
Io però se corro vengo colta da un principio di infarto. Inizia a mancarmi il fiato, divento paonazza, i polmoni minacciano il collasso e io mi sento morire.
No, correre non fa per me. Se non altro perché non saprei davvero come vestirmi, dato che non mi sembra oppurtuno insaccarmi in un qualsiasi tessuto stretch dai colori fluo né ritirare fuori direttamente dai primi anni ’90 i fuseaux in lycra. Anche perché mi internerebbero per oltraggio al pubblico pudore.
Comunque, corsa a parte, è proprio lo sport che mi attira poco. Mi nascondo dietro al solito non ho tempo, anche se la realtà è che non ho voglia.
La maternità mi ha reso, se possibile, ancor più pigra di prima e mai, come ora, avrei bisogno di muovermi un po’. Che poi io, oltre a pensare che uscita dalla sala parto avrei riacquistato la mia pancia piatta immediatamente, ero convinta del fatto che naturalmente si tornasse in forma. Che l’essere madre fosse, anche questo, un tipo di sport. Che dopo un anno di stenti dietro a dei batuffoli parecchio impegnativi ci si dimagrisse così, per magia, quasi a ricompensa degli sforzi fatti.
E invece no, sto scoprendo a mie spese che no, non si dimagrisce per caso. I glutei non ti si tonificano allattando il pargolo e nemmeno cambiando pannolini. Per i glutei ci vorrebbe una sana corsetta e molto altro. O anche un po’ di piscina, step, tennis, curling, pattinaggio o vattelapesca cosa.
Ci vorrebbe qualcosa, basta che questo qualcosa sia parecchio faticosa e poco divertente perché, si sa, se la vita è sofferenza, avere chiappe di marmo non è sicuramente per tutti!
Figuriamoci per le mamme. No, loro che più delle altre donne meriterebbero delle cosce sode come ricompensa a tutte le loro fatiche, si ritrovano la pancia come un budino e possibilità molto vicine allo zero di frequentare luoghi di redenzione per gente grassottella.
Ditemi voi se questa non è un’ingiustizia.
Il video della settimana
Ma magari potessi fare sport!!! Io devo essere una “mamma in affanno”, perchè tra lavoro, asilo, faccende domestiche..arrivo a sera e svengo nel letto. Ma dove lo trovano il tempo le altre mamme per fare sport?!? Le invidio profondamente perchè il vago ricordo della mia attività fisica pre-bimbo mi dava proprio una sensazione di benessere. Evidentemente essendo “mamma in affanno” non so organizzarmi.. certo che però anche sedersi sul divano con un buon libro, non sarebbe male come attività fisica ;)
Bellissimo mi ci sono ritrovata alla grande