Anche i numeri relativi allo stalking in Italia fanno timore: dal 2009 (anno in cui è stata approvata la legge) sono state sporte più di 50.000 denunce, 11mila casi circa sono finiti in un’aula di Tribunale e troppi si sono conclusi nel più tragico dei modi, in un femminicidio.
Se si considera che, mediamente, solo il 7% delle vittime denuncia alle Autorità il proprio persecutore non è difficile che le cose nella realtà siano ancora più agghiaccianti.
Oltre a parlare di statistiche e numeri, Telefono Donna, in collaborazione con Asl di Milano, scende in campo a difendere attivamente le donne tramite un’app gratuita (Stop stalking) che è disponibile in cinque lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo) e che, oltre a fornire i riferimenti legislativi in materia, permette di chiedere aiuto in tempo reale all’associazione.
Collegato all’app c’è un manuale con i consigli degli esperti dedicati a ogni donna minacciata: è sempre bene evitare qualsiasi contatto con lo stalker (personale e telefonico) e informare amici e parenti della situazione; altre precauzioni riguardano il cambiare spesso abitudini e le strade percorse, inoltre vengono dettati alcuni comportamenti su quale condotta tenere nel caso in cui ci si rende conto di essere pedinate.
Un ultimo e fondamentale consiglio è ricordare a ogni donna che stia lottando contro lo stalker che non è mai sola: oltre alle forze dell’ordine, sul territorio ci sono tante associazioni di tutela psicologica e legale che aiutano e sostengono ciascuna di noi che si trovi nel mirino del suo persecutore.
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