Parigi? Sbagliato. Milano? Neppure. Il centro della moda del futuro promette di essere in Sicilia: dall’assolata terra degli agrumi arriva infatti l’idea rivoluzionaria di un tessuto completamente biodegradabile, ricavato dagli scarti delle arance.
Il progetto si chiama “Orange Fiber” e ci piace perché è un’innovazione creativa che strizza l’occhio alla natura, oltre al fatto che nasce dall’intuizione di due giovani donne, entrambe siciliane: Adriana Santanocito che ha studiato moda a Milano e qui si è specializzata in nuovi materiali per il settore tessile, ed Enrica Arena, esperta in comunicazione e cooperazione internazionale.
Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano, è stato sperimentato in laboratorio e già brevettato un processo di produzione a basso impatto ambientale che consente di estrarre dalle arance la cellulosa le cui fibre comporranno una stoffa pensata per migliorare il benessere di chi la indosserà: infatti, attraverso l’impiego di nanotecnologie i preziosi oli essenziali del frutto vengono incapsulati nel tessuto, che a contatto con la pelle rilascia vitamine e funziona come un ottimo repellente per le zanzare nel periodo estivo.
L’innovazione green di “Orange Fiber” miete successi e trova il suo punto di forza nel recupero degli scarti di produzione per individuare un modello di economia sostenibile, che rilanci il territorio valorizzando una delle sue principali ricchezze, quella degli agrumi. Ogni anno in Italia tappeti e tappeti di arance finiscono al macero perché il mercato non riesce ad assorbirli. Uno scarto che rappresenta il 25% della produzione e si traduce in 500.000 tonnellate di frutta distrutte insieme al denaro, al tempo e alle energie spese per la coltivazione.
La start up di Adriana ed Enrica continua a crescere e sarà presente anche all’Expo 2015 di Milano.
Noi da parte nostra non vediamo l’ora di trovare nei negozi questi abiti vitaminici, per rinnovare il guardaroba con la carica di energia degli agrumi!
Il video della settimana