Il fenomeno dei “genitori-hooligans” è purtroppo molto diffuso, per questa ragione è stata recentemente avanzata la proposta di prevedere un Daspo per tutti i genitori che si rendono protagonisti di simili incresciosi episodi.
Quando i genitori si trasformano in tifosi violenti
Quando si parla di calcio e di altri sport molto popolari non bisogna pensare esclusivamente al professionismo e a tutto ciò che si può vedere in TV: le varie federazioni organizzano infatti tanti campionati giovanili, i quali sono una splendida occasione per i ragazzi per divertirsi e vivere appieno lo sport.
Nei campi di provincia, purtroppo, gli episodi sgradevoli non sono affatto rari, e tristemente i protagonisti sono proprio i genitori.
Molti genitori infatti, piuttosto che limitarsi ad accompagnare il proprio figlio e condividere con lui un momento di divertimento e di sano agonismo, si trasformano in dei veri e propri tifosi violenti.
Difficile sbilanciarsi su quali possano essere le ragioni di questo comportamento: probabilmente molti genitori vivono l’attività sportiva dei loro figli come una valvola di sfogo per la loro aggressività, oppure pretendono di avere il classico “figlio-campione” che bruci le tappe e che raggiunga i migliori risultati possibili nella sua disciplina.
Ad ogni modo è evidente che la violenza, fuori e dentro i campi non è un atteggiamento positivo e davvero disonorevole per un genitore.
La proposta dell’introduzione del Daspo
Alla luce del preoccupante dilagare di questi episodi, il deputato Emanuele Prisco (Fratelli d’Italia) ha avanzato la proposta di prevedere un Daspo per tutti i genitori che assistono in modo esagitato alle performance dei loro figli.
Il Daspo è una misura già esistente nell’ordinamento italiano, la quale consiste in un divieto d’accesso alle manifestazioni sportive per tutte quelle persone che si rendono protagoniste di gesti violenti.
È utile sottolineare che affinché un Daspo possa essere attivo non è necessaria una condanna penale, bensì è sufficiente un’apposita segnalazione.
La proposta prevede appunto che anche i genitori che assistono delle semplici competizioni giovanili possano essere limitati dall’accesso agli stati minori.
Al di là delle esperienze personali, di sicuro il fenomeno dei “genitori-hooligans” è un pessimo esempio per i nostri figli e quindi un comportamento profondamente diseducativo.
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