Lego, a seguito di un sondaggio, ha deciso di rimuovere le etichette di genere sui propri giocattoli, per consentire ai bambini di poter comperare liberamente senza il timore di prese in giro.
Di fatto l’etichetta di genere suscitava nei più piccoli un senso di vergogna, tanto che i maschietti arrivavano al punto di rinunciare l’acquisto se sulla scatola c’era scritto ‘per bambine’.
Cosa è emerso dalla ricerca e la decisione di Lego
L’azienda danese ha chiesto di condurre una ricerca al Geena Davis Institute on Gender in Media, organizzazione no-profit che si occupa principalmente di sostenere la parità di genere, e dai risultati è emerso che il 71% dei bambini intervistati, in particolare i maschietti, ha dichiarato di temere delle prese in giro nel caso utilizzasse scatole di lego destinate alle femminucce.
Questa paura delle prese in giro non coinvolge soltanto i bambini, ma anche i rispettivi genitori tanto da condizionarli nell’acquisto dei giocattoli per i propri figli.
Si tratta di uno stato d’animo che è stato evidenziato anche da Madeline di Nonno, amministratore delegato dell’organizzazione no-profit che ha condotto questa ricerca. Alla luce di questi risultati, Lego ha preso la decisione di rimuovere qualsiasi tipo di etichetta di genere dai propri giochi, in modo da lasciare ampia libertà ai bambini di acquistare ciò che desiderano senza timori o limiti.
Ecco la mission di Lego per contrastare le disparità di genere
Attraverso questa indagine, è emerso che il 59% delle mamme e dei papà spronano i figli maschi a giocare con i famosi mattoncini, mentre solo il 48% reputa che si tratti di un gioco adatto anche alle femmine.
Per quanto queste percentuali non si discostino molto l’una dall’altra, di base rimane sempre il problema che ancora oggi molti genitori vengono condizionato dagli stereotipi di genere. E così Julia Goldin, CMO Lego, ha affermato che l’azienda danese ha deciso attraverso questa e tante altre campagne di ergersi a portavoce dei più piccoli, affermando il loro diritto a esprimere il proprio potenziale creativo, e garantendo che i giochi Lego siano al tempo stesso il più inclusivi possibile.
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