Estate tempo di sole, di mare e di mode: pare che l’ultimo tormentone per l’estate 2015 sia la cosiddetta Sunburn art, in arrivo dagli Stati Uniti. A fare da cartina di tornasole del fenomeno, come spesso succede, è un social network, nello specifico Instagram, dove i foto-dipendenti postano scatti in spiaggia mettendo in bella mostra i loro “tatuaggi solari”.
Ma cos’è esattamente la Sunburn art? Volendo riassumere, si tratta di una scottatura localizzata o, se preferite, una scottatura fatta ad arte. Immaginate la tecnica dello stencil, il procedimento in linea di massima è quello: si tratta infatti di riprodurre sulla pelle dei disegni che vengono messi in evidenza attraverso il contrasto fra zone assolutamente bianche e altre molto abbronzate, se non addirittura scottate. Per ottenere l’effetto si possono applicare creme ad altissima protezione o degli adesivi per fare in modo che la parte dove verrà il disegno non si abbronzi, mentre su tutto il resto del corpo… bè, nessuna protezione.
Inutile dire che i medici non hanno tardato a lanciare l’allarme, parlando della Sunburn art come di una pratica molto dannosa per la pelle e resa ancor più pericolosa dal fatto di essere vista come una moda. Infatti, spiega il dermatologo americano Barney Kenet, poiché la Sunburn art fa tendenza, la gente trova in questo una “giustificazione” in più per esporsi al sole in maniera sconsiderata: scottarsi, insomma, rischia di diventare cool.
Il consiglio, ovviamente, è quello di non mandare in vacanza il buon senso e di ricordarsi che il sole può fare danni anche molto gravi, come aumentare il rischio di sviluppare un melanoma. Senza dimenticare l’invecchiamento precoce, le macchie solari, le lentiggini e altri segni sulla pelle provocati – a lungo termine – da un’esposizione poco attenta.
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