Dopo anni di proposte, finalmente in Italia gli assorbenti non verranno più equiparati nella loro applicazione dell’IVA a un bene di lusso. Con la Manovra di Bilancio 2022 la cosiddetta Tampon Tax sui prodotti assorbenti per l’igiene intima femminile verrà portata al 10%.
Tampon Tax al 10% nel 2022
Avere il ciclo per le donne non è una scelta. Eppure fino a quest’anno gli assorbenti femminili sono sempre stati tassati al 22%, proprio come i prodotti di lusso e al contrario dei beni di prima necessità la cui tassazione è di gran lunga inferiore.
Erano ormai anni che le associazioni di difesa dei diritti delle donne, e non solo, chiedevano a gran voce di sgravare questa imposta così ingiusta e finalmente, dopo tanta attesa e numerose richieste spesso rimaste inascoltate, il governo Draghi ha inserito la modifica nella Manovra di Bilancio del 19 ottobre 2021, che entrerà in vigore con l’anno nuovo 2022.
Iva agevolata sugli assorbenti… e le mutande mestruali?
Le mutande mestruali sono una novità ancora poco esplorata in Italia, ma all’estero stanno riscuotendo un discreto successo, che probabilmente non tarderemo ad attribuirgli anche nel Bel Paese.
Gli slip assorbenti, sono slip lavabili (ci sono anche usa e getta) che hanno uno strato assorbente che trattiene il flusso mestruale e si possono usare per molte ore anche con flusso abbondante.
Questi prodotti non rientrano tra quelli ad IVA agevolata, ma i produttori assicurano di poterli utilizzare per anni, questo significa che bisogna affrontare un investimento inziale che viene ammortizzato nel tempo.
Considerando che il prezzo medio di una confezione di assorbenti è di 4 euro, una donna deve sostenere una spesa annuale di circa 126 euro di cui 22,88 euro di IVA, mentre una mutanda mestruale costa circa 20€ (se ne possono trovare anche a cifre molto inferiori ma non abbiamo certezza della loro qualità).
E’ evidente che con il taglio dell’IVA sia più conveniente nell’immediato l’utilizzo dei prodotti usa e getta come coppette e assorbenti.
Discorso diverso invece per assorbenti e coppette lavabili, compostabili e biodegradabili, che già avevano una tassazione agevolata al 5%, ma che spesso sono difficili da trovare e comunque molto cari.
E la questione ambientale?
C’è però un altro fattore da considerare, ovvero l’impatto ambientale dei prodotti monouso per il ciclo. Utilizzando il il calcolatore Greentimina è possibile calcolare l’impatto ambientale annuo del tuo ciclo in termini di rifiuti.
Personalmente finora, ho prodotto 33.49 kg di spazzatura che ha inquinato il nostro pianeta e ho speso più di € 6,161.57 per i prodotti mestruali; di questo passo nel corso della mia vita, butterò più di 11.000 prodotti mestruali usa e getta.
Numeri che ci fanno capire che nonostante l’Iva agevolata ci permetta un risparmio in termini economici, i prodotti mestruali monouso non sono forse la scelta migliore in termini di sostenibilità ambientale ed economia mondiale sul lungo termine.
E all’estero cosa succede?
Se le cose sembrano quindi andare un po’ meglio nel nostro Paese, almeno da questo punto di vista, in realtà in altri paesi d’Europa le donne possono godere di un trattamento ancora migliore. In Grecia, ad esempio, l’applicazione dell’IVA si attesta al 13%. La Germania ha da poco portato la sua Tampon Tax al 7%.
In Portogallo, in Belgio e nei Paesi Bassi siamo al 6%. La Francia riesce a fare ancora meglio con un 5,5%. Cipro e il Regno Unito, infine, presentano lo scaglione di imposizione IVA più basso d’Europa con solo il 5%. Ma, a dover dire le cose come stanno, stavolta non rappresentiamo il fanalino di coda del nostro continente (come purtroppo accade spesso).
Ci sono anche stati che prevedono una tassazione ben più gravosa di quello che siamo stati abituati (o meglio state abituate) a pagare finora: in Danimarca, Svezia e Norvegia l’IVA ha un peso del 25%. Vero è che nel Nord Europa il tenore di vita rende più tollerabile un’imposizione economica così elevata, sebbene resti comunque ingiustificata.
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