Con il termine telarca si intende la fase dello sviluppo sessuale femminile in cui si delinea la formazione delle mammelle e che di regola precede il menarca, cioè la comparsa della prima mestruazione, segnando l’inizio dell’attività ovarica e della vita riproduttiva della donna.
Normalmente il telarca compare tra gli 8 e i 13 anni, quando la bambina lamenta tipicamente dolore nella zona dell’areola mammaria e alla palpazione si può apprezzare una masserella di consistenza dura, il cosiddetto “bottone mammario”. Da quel momento il seno aumenterà lentamente di dimensioni e passeranno circa due anni perché compaia la prima mestruazione (menarca).
Possiamo dire che il telarca segna l’inizio della pubertà nelle femmine, cioè la comparsa dei caratteri sessuali secondari, che “si vedono”: lo sviluppo del seno (il telarca appunto). È solo con il raggiungimento della maturità sessuale che si raggiunge anche la capacità di procreare. La pubertà inizia quando l’ipotalamo inizia a rilasciare impulsi di GnRH di una certa ampiezza e frequenza, che stimolano l’ipofisi a produrre gonadotropine e che segue un asse endocrinologico diverso dalla comparsa della peluria pubica (pubarca) e ascellare (ircarca).
Può capitare però che il rigonfiamento delle ghiandole mammarie avvenga prima, e non sono nella bambine: ecco allora come riconoscere e affrontare i casi di telerca precoce.
Telarca da crisi genitale del neonato: di cosa si tratta?
Il telarca si può manifestare nei bambini appena nati: in questi casi si parla di crisi genitale del neonato e si intende un insieme di manifestazioni tipiche dei primi giorni di vita.
La cosiddetta crisi genitale è essenzialmente dovuta all’elevata quantità di estrogeni di origine materna passati attraverso la placenta. Non va dimenticato però che anche il neonato li sintetizza nei primi giorni di vita e allo stesso tempo è incapace di metabolizzarli completamente a causa di una relativa immaturità del fegato. In epoca neonatale la manifestazione più caratteristica è l’ingorgo mammario, che può già essere presente alla nascita.
L’ingorgo è una tumefazione delle ghiandole mammarie, che può verificarsi sia nel maschio sia nella femmina e che regredisce in genere spontaneamente nel giro di qualche settimana. Fatto curioso, che spesso è fonte di preoccupazione per le mamme, è la possibile fuoriuscita di alcune gocce di latte, il cosiddetto “latte di strega”.
Nelle femmine, la crisi genitale può portare a un aumento del volume del clitoride e delle grandi labbra, a cui possono associarsi, in terza o quarta giornata di vita, le cosiddette “pseudo-mestruazioni”, che si presentano con secrezioni vaginali sierose o striate di sangue. Questo fenomeno è dovuto alla stimolazione della mucosa uterina e può durare alcuni giorni, per poi regredire spontaneamente.
Un’altra manifestazione della stimolazione ormonale, presente sia nei maschi sia nelle femmine, è la cosiddetta “acne neonatorum”: piccoli brufoli che ricordano l’acne degli adolescenti e che compaiono, verso i 30 giorni di vita, prevalentemente sul viso, ma possono estendersi al capo o in altre parti del corpo.
Che cos’è il telarca prematuro? Cause, diagnosi e terapia
Il telarca prematuro si definisce invece come un vero e proprio sviluppo precoce della ghiandola mammaria, senza un significativo sviluppo dei capezzoli e delle areole, mono o bilaterale, e in assenza degli altri segni della maturità sessuale (peli pubici, sviluppo delle piccole labbra e dell’utero).
Questo disturbo insorge tipicamente prima dei 2 anni di età e raramente dopo i 4 anni, regredisce nel giro di 6 mesi nella maggior parte dei casi, anche se in qualche caso può mantenersi fino alla pubertà. È una condizione benigna che non compromette né lo sviluppo normale né la fertilità di chi manifesta il telarca prematuro.
Tra le cause si ritiene ci sia o un’aumentata secrezione endogena di estrogeni (i livelli di estradiolo sono sensibilmente più elevati) o un aumentato apporto estrogenino esogeno. Ricordiamo che le fonti esogene derivano dalla dieta (più tipico nella popolazione americana per i livelli consentiti di ormoni nei mangimi animali) o dall’uso di preparati estroginici ad uso topico.
Per quanto riguarda la terapia del telarca prematuro, non è necessario intraprendere alcun trattamento se non un attento follow-up, poiché è stato osservato che alcune forme possono evolvere in un quadro di pubertà precoce vera.
Nel caso in cui sia necessario porre diagnosi differenziale con quest’ultima condizione patologica, può essere utile ricorrere alla misurazione del volume ellissoide dell’utero mediante esame ecografico (V=diametro longitudinale x diametro traverso x diametro anteroposteriore x 0,523). Ad ogni modo, lo sviluppo della ghiandola mammaria in assenza di altri segni estrogenici è quasi sempre il risultato di un telarca prematuro.
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