In un caso senza precedenti che ha segnato la storia della medicina pediatrica: un neonato di 5 mesi è sopravvissuto 8 giorni in attesa di un trapianto cardiaco, sostenuto da una rivoluzionaria tecnologia ECMO italiana.
L’intervento, effettuato all’ospedale Regina Margherita di Torino, ha visto il piccolo Iacopo (nome di fantasia) ricevere il cuore di un donatore tedesco non compatibile, in una procedura mai tentata prima al mondo.
Per la prima volta al mondo si procede al trapianto di compatibile
Iacopo è nato con una grave cardiopatia congenita e un’anomalia genetica che limitava il funzionamento del suo unico ventricolo. Nonostante due operazioni per stabilizzare le sue condizioni, la sua situazione si è deteriorata, rendendo indispensabile un trapianto di cuore.
Per 8 lunghi giorni in cui il piccolo è stato tenuto in vita dall’EcmoLife, un dispositivo ECMO di ultima generazione made in Italy, ma il tempo stringeva e la ricerca di un donatore compatibile non stava dando buoni risultati.
In un gesto senza precedenti, i medici del Regina Margherita hanno così accettato un cuore dal gruppo sanguigno incompatibile, l’unica opzione per salvare la vita del piccolo. Questo cuore, arrivato come un dono prezioso dalla Germania, è stato trapiantato con successo in un intervento di otto ore guidato dal dottor Carlo Pace Napoleone e la sua équipe.
Questo atto pionieristico non solo ha salvato una vita ma ha anche aperto nuove porte nella ricerca di soluzioni per casi simili, dimostrando che l’incompatibilità può essere superata con coraggio e innovazione.
La tecnologia italiana ECMO al servizio della vita
La macchina ECMO che ha mantenuto Iacopo in vita fino al trapianto, l’EcmoLife, rappresenta il meglio dell’ingegneria italiana, prodotta dalla ditta Eurosets di Medolla. Questa apparecchiatura ha svolto le funzioni di cuore e polmone artificiali per il piccolo, con un sistema di monitoraggio avanzato e una pompa centrifuga che evita danni alle cellule del sangue grazie a un meccanismo di levitazione magnetica.
La decisione di utilizzare l’EcmoLife è stata una scelta innovativa e coraggiosa, permettendo a Iacopo di superare l’attesa del trapianto senza un cuore funzionante. La riuscita di questa procedura sottolinea non solo l’eccellenza della sanità piemontese ma anche l’importanza di investire in ricerca e sviluppo per offrire nuove possibilità a chi lotta per la vita.
L’intervento su Iacopo segna un traguardo significativo: è la prima volta che un cuore incompatibile batte nel petto di un bambino, grazie all’assistenza di una tecnologia ECMO d’avanguardia. Mentre il piccolo continua la sua ripresa nella Terapia Intensiva cardiochirurgica, il mondo osserva con ammirazione e speranza, riconoscendo nel Regina Margherita di Torino un faro di eccellenza medica e di umana dedizione.
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