6 febbraio 2024 –
Il paracetamolo è attualmente l’unico analgesico considerato sicuro per l’uso durante tutta la gravidanza, tuttavia studi recenti indicano che una maggiore esposizione prenatale può essere collegata ai disturbi dell’attenzione.
Abuso di paracetamolo in gravidanza e ADHD nel bambino
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica “Neurotoxicologyand Teratology” ha seguito centinaia di bambini, raccogliendo dati sulla loro esposizione a sostanze chimiche ancor prima della nascita. È emerso che un’esposizione più elevata al paracetamolo durante la gravidanza è stata collegata a disturbi dell’attenzione nei bambini.
I dati dello studio sono stati raccolti nel periodo compreso tra dicembre 2013 e marzo 2020, durante il quale sono stati seguiti 535 neonati. Le madri hanno riferito il numero di volte in cui hanno assunto paracetamolo durante la gravidanza come analgesico. Quando poi i bambini avevano 2, 3 e 4 anni, i genitori hanno compilato la Checklist Comportamentale per Bambini che si compila per i bambini tra 1 anno e mezzo e 5 anni (CBCL).
La scoperta più significativa di questo studio è stata che l’aumento dell’uso di paracetamolo tra le donne incinte, in particolare durante il secondo trimestre, è stato associato a un incremento nei problemi di attenzione e casi di ADHD nei loro bambini.
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L’importanza degli studi sui farmaci in gravidanza
In passato altre ricerche avevano offerto risultati contrastanti: alcune non hanno rilevato legami tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e problemi di attenzione o comportamentali nei primi anni di vita, mentre altre, generalmente su campioni più ampi, hanno identificato una correlazione tra un utilizzo più frequente di questo farmaco in gravidanza e disturbi comportamentali o di attenzione.
Tuttavia, i risultati non implicano che i bambini soffrano necessariamente di disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) o che riceveranno una diagnosi futura di ADHD. Piuttosto, indicano che questi bambini presentano maggiori difficoltà di attenzione rispetto ai pari meno o per nulla esposti al paracetamolo in utero.
Per confermare se un uso intensificato di paracetamolo nel secondo trimestre di gravidanza possa avere effetti particolarmente nocivi sullo sviluppo cerebrale, sono necessari ulteriori studi.
Massima cautela in gravidanza: limitiamo gli eccessi
Anche se ogni donna incinta sa bene quanto sia importante mantenere uno stile di vita sano ed evitare alcuni alimenti, per non parlare di fumo e alcool, è importante parlare anche di quelle abitudini che non necessariamente sembrano poco salutari.
Altri studi mettono in correlazione i casi di autismo nei bambini e il consumo eccessivo di aspartame da parte delle mamme in gravidanza (recentemente iscritto dall’OMS come possibile cancerogeno, quindi nel gruppo 2B) e l’autismo. Gli autori dello studio hanno sottolineato che, benché i dati osservati non dimostrino un rapporto di causa-effetto, essi si aggiungono a un corpus di letteratura scientifica in che sta indagando i possibili effetti negativi sul nascituro dal consumo di bevande dietetiche contenenti aspartame e altri dolcificanti durante la gravidanza.
Ricordiamo che si tratta di ricerche limitate anche per basso numero di campioni, ma nel dubbio può essere opportuno adottare un principio di cautela e limitarne l’uso il più possibile.
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