A Udine alcuni insegnanti e i genitori dei bambini che frequentano la scuola elementare “Ada Negri”, di fronte al rifiuto dell’istituto di mandare gli alunni in gita, hanno deciso di organizzarsi da sé dando vita a una sorta di autogestione.
La gita “autogestita” di insegnanti e genitori
La dirigenza scolastica non concede l’autorizzazione per la consueta gita scolastica primaverile? E allora il corpo docente, d’intesa con i genitori dei piccoli alunni, decide di organizzare da sé il viaggio e imbastire una sorta di gita “autogestita”. È quanto successo a Udine nella scuola elementare “Ada Negri”, dove le famiglie hanno colto la palla al balzo per dare vita a un esperimento che non solo ha avuto successo, ma promette anche di essere presto replicato.
Partita dai rappresentanti di classe, l’idea di questo Piano B ha trovato l’appoggio di tutti gli altri genitori che, dopo aver scelto la destinazione e prenotato un autobus, hanno passato con i propri figli una giornata alternativa tutti assieme proprio come se fosse una vera gita.
Il successo dell’iniziativa e la replica della scuola
La comitiva, formata da due docenti, 51 bambini e le loro famiglie, è infatti andata domenica scorsa a Jesolo per visitare la Fabbrica della Scienza e poi il Tropicarium Park. È stato anche di un modo per conoscersi reciprocamente e cementare i rapporti tra la scuola e i genitori, trasformando quello che era un problema in un’opportunità per i figli che hanno vissuto quell’esperienza sempre con gli insegnanti al fianco.
Intanto, mentre i diretti interessati hanno fatto sapere alla stampa locale di avere già intenzione di replicare l’esperienza, è arrivata la replica della scuola in merito alla vicenda: la dirigenza ha tenuto a far sapere che l’autogestione di cui si sta parlando sui media non sarebbe affatto nata dal rifiuto della scuola a organizzare la gita e che l’iniziativa non aveva alcuna volontà di scatenare una rivalsa polemica nei confronti dello stesso istituto.
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