Grazie all’idea nata da Ronald Rael e Virginia San Fratello, una coppia di architetti e docenti universitari, il muro costruito da Trump tra Stati Uniti e Messico è trasformato in un ponte verso l’amicizia e l’inclusione.
Quando i muri diventano un punto di incontro
Tutto è cominciato 10 anni fa con uno schizzo su di un foglio. Oggi quel bozzetto è diventato realtà. I bambini di El Paso – Texas e quelli messicani ci Ciudad Juarez possono giocare tra loro sulle altalene posizionate tra le sbarre del muro che divide i due Stati.
Il progetto è stato ideato e realizzato da una coppia di architetti, Ronald Rael e Virginia San Fratello che attraverso quest’opera hanno regalato al Mondo una nuova visione di confine. Così il “limite” di uno stato può essere interpretato come un punto di incontro invece di un argine contro l’immigrazione.
Lo dimostrano i gridolini di gioia dei bambini che da una parte e dall’altra del muro giocano tra loro.
L’altalena, oltre ad essere un gioco amatissimo dai più piccoli, è il simbolo dell’equilibrio e della collaborazione : senza il contrappeso dell’altro, non possiamo salire e scendere.
Così i bambini imparano su loro stessi mentre giocano che l’incontro con i bambini dall’altra parte è bello e necessario nella loro ricerca della felicità.
Per un mondo con meno barriere e più ponti
Ogni giorno aumentano i muri più di quanto vengano aperti i confini, ma nessuno può intrappolare la speranza che è nel cuore di ogni uomo.
Ed è proprio questo sentimento che ha alimentato Ronald Rael e Virginia San Fratello nella realizzazione di questo parco giochi carico di significati che trasforma il muro di divisione tra Messico e USA in un luogo in cui i bambini s’incontrano e si divertono.
Non c’è spazio per l’odio : i piccoli giocano tra loro, vivendo le differenze come una potenzialità.
Se in altri paesi si prendesse ispirazione da questa idea geniale si potrebbe rivoluzionare l’idea di confini. Pensiamo ad esempio se i bambini nella Striscia di Gaza potessero dondolarsi con i propri coetanei al di là del muro che Israele ha costruito.
Un bellissimo messaggio di pace e collaborazione e, come diceva il cantautore Leonard Cohen, “C’è una crepa in ogni cosa, è così che entra la luce“.
Photo credit :LUIS TORRES/AFP/Getty Images
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