In memoria della figlia Olivia, Niccolò Fabi ha finanziato la costruzione di un parco giochi a Taranto, nel quartiere Tamburi, vicino lo stabilimento Ilva. Un regalo che consentirà ai bambini di giocare all’area aperta senza rischi e protetti dall’inquinamento.
Un grande gesto di solidarietà nel ricordo della piccola Olivia
“La gioia come il dolore si deve conservare, si deve trasformare” così recita la bellissima canzone “Solo un uomo” di Niccolò Fabi. Parole toccanti che il cantante romano ha adottato come stile di vita da quando, nel 2010, una meningite fulminante stroncò la vita della sua bimba di due anni, Olivia.
Da allora Niccolò, insieme alla compagna Shirin Amini, combatte il dolore della perdita attraverso “Parole di Lulù”, onlus attraverso la quale dona speranza e affetto ai bimbi meno fortunati.
Ultimo grande traguardo dell’associazione è stato il finanziamento di un progetto per costruire un parco giochi nel quartiere Tamburi, vicino lo stabilimento Ilva di Taranto. Un’idea nata due anni fa, durante un concerto del cantante nella città pugliese e finora in stallo a causa di problemi burocratici.
Il parco giochi sarà costruito su un terreno bonificato dagli inquinanti
Le difficoltà risiedevano nell’identificazione di un’area non compromessa da agenti inquinanti e sicura per i bambini, ma Niccolò non ha mai perso la speranza.
Mentre il comune di Taranto vagliava tutte le opzioni possibili, il cantante ha avviato una raccolta fondi, incentivata da feste di beneficienza, vendita di T-shirt e il coinvolgimento della Nazionale Cantanti.
L’alacre operosità del cantante e delle persone a lui solidali è stata premiata, dopo 24 mesi, con il reperimento di un sito idoneo alla costruzione e con l’avvio dei lavori. Il parco giochi, intitolato alla piccola Olivia, sorgerà in prossimità dell’istituto scolastico Gabelli su un terreno sottoposto a bonifica dagli inquinanti.
Come spiega il capo progettista Massimo Prontera, come ulteriore via precauzionale, verrà avviato periodicamente un sistema di lavaggio e manutenzione della struttura per evitare il rischio di accumulo delle polveri e per garantire ai bambini ore spensierate all’aria aperta
Ancora una volta la famiglia Fabi ha saputo trasformare il dolore in rinnovata energia: l’energia dei bimbi tarantini finalmente liberi di giocare sotto il sole.
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