Una culla portatile alimentata a energia solare che cura l’ittero neonatale: è l’idea sviluppata da una mamma nigeriana a seguito della drammatica esperienza vissuta col suo bimbo e che oggi è diventata una start-up di successo.
La culla che protegge i neonati dall’ittero
L’ittero è una condizione spesso riscontrata nei neonati prematuri, ma non solo, caratterizzata dalla pigmentazione giallastra della pelle a causa dell’aumento dei livelli di bilirubina nell’organismo.
Quando il bambino non risponde alla fototerapia si deve ricorrere a una trasfusione di sangue, come accaduto a una mamma nigeriana che da questa drammatica esperienza ha tratto l’idea per un’invenzione.
Virtue Oboro, di professione visual designer, ha infatti sviluppato una sorta di culla portatile, ribattezzata “Crib A’Glow” e dotata di un dispositivo di fototerapia alimentato a energia solare.
In Africa infatti l’ittero è ancora pericoloso a livello infantile e spesso mancano strutture e personale medico per curarlo prima che possa avere spiacevoli conseguenze.
L’idea di una mamma diventa una start-up tecnologica
Per evitare che altre mamme vivessero una situazione simile (con tanto di rischiosa trasfusione di sangue a cui aveva dovuto sottoporre il figlio), Virtue Oboro ha brevettato questa speciale culla e ha dato anche vita in Nigeria alla start-up “Tiny Hearts Technology” che si occupa di sviluppare questa idea e renderla disponibile agli ospedali del suo Paese per centinaia di migliaia di neonati.
Questa culla da trasporto è di fatto una larga borsa ripiegabile con tanto di tracolla e un dispositivo di fototerapia a luce blu molto efficiente, ma realizzato con materiali low cost: con tale sistema si vuole evitare al bimbo una trasfusione di sangue di emergenza laddove le strutture sanitarie non sono dotate di reparti di terapia intensiva neonatale per curare l’ittero.
“Sentivo che alcune delle cose che ho vissuto avrebbero potuto essere evitate, riducendo il dolore per tanti bambini e mamme” ha raccontato Virtue in una intervista alla CNN, spiegando di aver lavorato a stretto contatto con dei pediatri durante la progettazione della culla e anche con suo marito, esperto nel campo dei pannelli solari.
“Alcune delle cose che viviamo come delle vere sfide in Africa, esistono solo in Africa, Asia e forse qualche altro paese. L’ittero neonatale è davvero un disturbo semplice e facile da trattare, se hai accesso al trattamento, che invece da noi è poco accessibile per i collegamenti elettrici e per la scarsa assistenza al parto e post parto” racconta Virtue in un lungo post su Instagram.
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