Animali privati non solo della loro libertà, ma anche della loro stessa dignità.
I circhi che impiegano animali nei loro spettacoli sono ancora numerosi, anche nel III millennio. Una pratica, quella dell’uso di animali in attività di spettacolo, che risale indietro nei secoli, ai tempi più antichi delle nostre civiltà.
Nonostante il tempo trascorso e le evoluzioni umane e scientifiche, sono ancora troppi i circhi che propongono orsi che ballano, piramidi di animali, leoni che saltano nel cerchio di fuoco: oltre a rovinare la vita di queste povere bestie, ridotte (è proprio il caso di dirlo) a fenomeni da baraccone, trasmettono messaggi errati agli spettatori, spesso bambini di pochi anni.
Animali trasformati in oggetti di scherno e divertimento, ridotti allo status di “giocattolo” del domatore di turno: la prevaricazione dell’uomo sulla natura e su tutte le cose che ci circondano, la vittoria del più forte sul più debole, l’umiliazione degli inferiori sono solo alcuni dei concetti che un circo con animali passa.
Dire no ai circhi con animali è il dovere di quanti di noi hanno cuore la vita e la libertà di tutte le creature e quella di una crescita consapevole dei nostri bambini nel rispetto di tutte le specie viventi: boicottare queste forme di spettacolo è una delle tante misure che possiamo prendere contro i circhi con animali.
Ma non solo: infatti, per chi abitasse o lavorasse nel Comune di Roma è in corso una raccolta di firme che la campagna “Liberi Con Una Firma!” sta promuovendo per imporre il divieto di attendamento di circhi nel territorio comunale che propongono questo tipo di spettacoli.
La campagna avrà inizio il prossimo settembre e per aderire basterà firmare in uno dei tanti gazebo che saranno dislocati sul territorio comunale o recarsi agli Uffici Relazioni per il Pubblico del Comune. Raggiunte le 5.000 firme in tre mesi, lo Statuto di Roma Capitale prevede l’obbligo di votazione e discussione della delibera entro sei mesi dal deposito delle firme.
Insomma, se abbiamo i requisiti per firmare e la voglia di non vedere più questi spettacoli, non ci rimane che aderire a questa campagna!
Il video della settimana
basta con lo sfruttamento animale