La tecnologia entra fra gli attrezzi del mestiere dei genitori 2.0, che alle prese con figli nativi digitali (se non addirittura “mobile born”) devono sapersi giostrare fra touch screen, app, social network e “web d’asporto”, dopo che la rete si è allargata dal pc domestico ai dispositivi mobile.
Se i nuovi ritrovati tech facilitino il compito di mamme e papà consentendo loro di aumentare il controllo sulla prole, o se al contrario lo complichino con un carico di nuove ansie che minacciano di diventare mania, resta come sempre l’amletico dubbio della nostra epoca.
Intanto il progresso non si arresta e fra gli ultimi arrivi sul mercato c’è HereO, smartwatch per bambini con Gps integrato che dovrebbe cominciare a essere distribuito da luglio, mentre per ora si raccolgono fondi sulla piattaforma IndieGoGo.
A vederlo sembrerebbe un comune, simpatico e coloratissimo orologio da polso, ma la sua funzione principale non è segnare l’orario, quanto localizzare il luogo esatto in cui si trova il bambino.
Insomma, un orologio col fiuto da detective, dotato di una sim integrata che invia notifiche allo smartphone dei genitori collegandosi tramite un’app specifica. Se poi in qualche gioco maldestro o – si spera di no – in un incidente lo smartwatch dovesse finire in acqua, niente paura perché è impermeabile.
Quest’orologio è pensato soprattutto per bambini dai 3 agli 8 anni, che sembrano davvero un po’ troppo piccoli per ricevere già uno smartphone. Ma le preoccupazioni dei genitori – si sa – non hanno età e prendono il via già da quando il piccolo è nella culla, figurarsi se si può aspettare l’arrivo del telefono.
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