I regali più belli sono quelli inaspettati che arrivano dal cuore. Lo dimostra Peter Zucca, quindicenne americano che ha donato cento carrelli porta-bimbi al Nemours/Alfred I. duPont Hospital for Children di Wilmington. Lo stesso ospedale che ha aiutato il ragazzo nella sua lotta personale contro il cancro e verso il quale Peter si sente estremamente riconoscente.
Peter combatte dall’età di due anni contro un rabdomiosarcoma
Per Peter Zucca, adolescente residente in Pennsylvania, la vita è una continua battaglia per la sopravvivenza. Quando aveva all’incirca 24 mesi gli è stato diagnosticato un rabdomiosarcoma al quarto stadio, tumore che aggredisce muscoli e tessuti connettivi con particolare rapidità.
I medici del Nemours/Alfred I. duPont Hospital for Children non ritenevano potesse vivere a lungo, ma Peter ha stupito tutti e, sottoponendosi a periodiche terapie ed operazioni chirurgiche (tra cui l’amputazione di una gamba nel 2013), resiste alla malattia dedicandosi a campagne solidali e aiutando altre persone che lottano contro il cancro.
Cento carrelli per aiutare i bimbi malati di cancro a spostarsi
A tal proposito il ragazzo ha fondato la Peter Powerhouse Foundation, un’associazione umanitaria nata nel 2014 in sostegno dei piccoli pazienti oncologici che si occupa di numerose donazioni e raccolte fondi. L’ultima bellissima iniziativa promossa da Peter è stata quella di regalare al Nemours/Alfred I. duPont Hospital for Children cento carrelli porta-bimbi per trasportare i piccoli pazienti in modo comodo e originale.
La decisione di creare una fondazione è nata proprio leggendo un post su Facebook in cui un’infermiera dell’ospedale raccontava di una bambina costretta a recarsi a piedi nella stanza della chemioterapia per carenza di ausili e carrozzelle. Così Peter ha raccolto fondi per donare giocattoli e attrezzature agli ospedali oncologici per i bambini degenti : pochi giorni fa ha donato altri cento carrellini colorati e comodi per aiutare i bambini negli spostamenti, ma anche per farli sorridere e divertire.
Il ragazzo infatti afferma che “nessun bambino deve stare su una sedia a rotelle” in quanto mezzo che evidenzia il disagio e la malattia. I carrelli porta-bimbi invece, simili a piccole automobili giocattolo, contribuiscono a tenere accesa l’allegria dei bambini malati e ad alleggerire la loro quotidiana battaglia per la vita.
Credits foto : A.I. duPont Hospital Facebook e The Peter Powerhouse Foundation
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