Che la tecnologia abbia apportato diversi vantaggi è abbastanza ovvio, come lo è, del resto, che causi anche diversi problemi soprattutto quando si tratta della salute dei nostri figli. Certo, non si può essere anacronistici e precludere la tecnologia ai bambini, tuttavia bisogna imparare a farne un uso moderato e regolato dal buonsenso. Sono già noti i disturbi che l’utilizzo del tablet e spartphone causano alla vista, così come i laptop, oggi però vengono esaminati ulteriori aspetti inerenti la postura e quindi di eventuali disturbi che andrebbero a carico dell’apparato muscolo-scheletrico.
L’utilizzo del tablet e del pc è stato ormai da tempo largamente esteso anche nelle scuole, ma gli esperti raccomandano un impiego non superiore alla mezz’ora di seguito. Il rischio, superata quest’unità di tempo, è quello di incorrere in infiammazioni dell’apparato muscolo-scheletrico con la conseguenza di mal di schiena e dolori alla cervicale in età adulta. Per evitare di soffrire di disturbi cronici al collo è quindi necessario limitare l’utilizzo di questi device. Sarebbe la postura che si assume durante l’utilizzo dei tablet la vera incriminata. Sovente i nostri figli stanno seduti con davanti lo schermo del pc, peggio ancora chi su un tablet, maggiormente quando lo tengono sulle ginocchia.
A confermare questo pericolo sono gli studi effettuati da una team di ricerca della Curtin University, che ha preso in esame 159 bambini di età compresa tra i due e i cinque anni. I dati rilevati sono impressionanti: il 60% dei genitori lascia in mano ai propri figli tablet e smartphone per oltre un’ora al giorno. Il 40% dei genitori lasciano che questi device siano i baby sitter dei propri bambini, e il 10% ne consente un uso prolungato solo durante il week end.
Insomma, si tratta di dati abbastanza allarmanti che mettono in evidenza come oggi il problema dell’uso smodato di questi apparecchi sia preso decisamente alla leggera, senza badare alle eventuali conseguenze per la salute dei nostri bambini. Ma non è tutto: tali apparecchi sarebbero anche causa di conflitto tra figli e genitori che discuterebbero proprio per avere la meglio sull’utilizzo dei dispositivi digitali.
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Tommaso Maria Paone