Viaggiare assieme ai figli non è solamente qualcosa che tutti i genitori dovrebbero concedersi, di tanto in tanto, per passare del tempo coi bambini: secondo diversi psicoterapeuti, si tratta di una esperienza formativa nella loro educazione e contribuisce anche al benessere fisico e mentale degli stessi adulti. Scopriamo perché e quali sono i consigli per organizzare una vacanza di famiglia coi più piccoli.
Vacanze in famiglia: una fuga dalla routine
Anche se si tratta di un “lusso” che non sempre ci si riesce a concedere, le vacanze rappresentano un momento che non dovrebbe mancare nelle dinamiche relazionali tra genitori e figli: un periodo trascorso fuori casa o una semplice gita rappresentano una fuga dalla routine per i più piccoli e da cui ne traggono benefici anche gli adulti.
Al di là dello stare insieme e dedicare ai figli del tempo che la quotidianità sottrae, il viaggio è un momento di condivisione diverso da quello abituale e del quale si deve approfittare, coniugando l’aspetto educativo al divertimento. D’altronde, anche in passato la vacanza che le famiglie aristocratiche si concedevano segnava una tappa fondamentale nella formazione della prole, allontanandola dalle “sicurezze” delle mura domestiche.
Bambini in viaggio: un momento di scoperta
Ma quali sono i vantaggi di una vacanza coi figli? La scoperta di nuove località consente di trovarsi di fronte a situazioni insolite (ma non necessariamente pericolose) che simulano, in un certo senso, le scelte importanti che si compiono nella vita.
Ogni vacanza porta con sé anche un carico di memorie che rimarranno nel vissuto comune al di fuori dell’orizzonte quotidiano: i più piccoli scoprono così i genitori lontani dal guscio casalingo e li mettono anche alla prova in situazioni inusuali. Inoltre, per via del limitato arco temporale in cui si svolgono, i bimbi danno maggior valore a un viaggio: il loro sguardo semplice e libero da condizionamenti dovrebbe essere proprio anche degli adulti che, spesso, non sanno godere di questi momenti privilegiati.
Consigli per genitori in vacanza: improvvisare e non essere ansiosi
Una vacanza rappresenta anche l’occasione per i genitori di vincere le loro paure e apprendere qualcosa di nuovo sui figli: gli adulti proiettano sui più piccoli ansie e angosce, dimenticando che i bambini sono felici quando lo sono anche loro e che queste insicurezze (“Ma i bambini staranno bene?“) sono la proiezione di paure proprie o una scusa per non partire. Se tali dubbi vengono percepiti dai figli, il viaggio sarà a priori un fallimento: bisogna invece capire che i bambini si adattano a qualunque situazione se hanno al loro fianco un genitore che è sereno e sa gestire la vacanza.
Non esiste una meta ideale dato che il bambino amerà qualunque località o tipologia di viaggio se percepisce che mamma e papà stanno bene: possono però essere utili momenti di preparazione alla vacanza, coinvolgendo i bimbi con racconti e immagini.
Infine, il consiglio è di non programmare troppo e, nei limiti del buonsenso, improvvisare: scoprire assieme dà valore al viaggio, a patto che ciò non causi stress. Vivere la vacanza in modo rilassato non è un dovere ma incentiva la curiosità dei bimbi: in questo modo si costruisce una esperienza che si porterà per sempre nel cuore.
Il video della settimana
Sofia Esposito
Noi viaggio di nozze in Toscana dal Veneto bimba 2 anni bimbo 6 mesi …. un incubo purtroppo non si sono adattati urlavano tutto il giorno torneremo X l’anniversario dei 10 anni 🤞
Dev’essere un’esperienza in tt i sensi😂😂😂
Matteo Cherubini ora gli si fa il passaporto 😄
Io l’ho portata a gennaio di quest’anno a 1 anno e mezzo a Cuba! Primo viaggio per lei in aereo
Flavio D’Ambrosio 😍
Mario
Marika sei tu che dici no perché il piccolino
Dipende ..xk mi voglio rilassare anche 😂😂
Emanuele Aprea 👍🏻💪🏻
Daniele Mazzocchi
Aldocoppolaby Nino Grammatico
Improvvisiamo allora !
Io l ho portata quando aveva un anno e 9 mesi in australia e polinesia..
Alessandro Lucandri
Banciu Marian
Marco Ustica