Quando si parla di vaccinazioni gli animi si infervorano, ci si divide tra pro e contro e la discussione, generalmente degenera. Ma dove sta la verità? La verità sta nell’informazione e nella libera scelta di ciascuno, in base al contesto in cui vive, alle condizioni sociali e alla stretta individualità della persona. Non si può dire a priori non vaccinare, né è corretto il contrario. Sono i soli genitori gli unici responsabili delle scelte riguardanti i propri figli. Proprio per questo è fondamentale l’informazione, attraverso molteplici canali, ascoltando sia una campana che l’altra, leggendo e studiando testi accreditati.
Purtroppo molti genitori brancolano totalmente nel buio e pensano che i vaccini siano solo acqua fresca per la salute dei propri figli, purtroppo non è così, come del resto anche i farmaci, i vaccini hanno effetti collaterali anche gravissimi. Ecco perché ci si deve informare. Perché responsabilmente i genitori devono poter valutare se i rischi possano essere maggiori dei benefici o viceversa, e devono, in primo luogo, sapere per quali malattie ci si vaccina. I vaccini obbligatori in Italia sono 4 e per queste malattie, polio, tetano, epatite B e difterite. Quanti sanno però che in sede vaccinale al proprio figlio viene inoculato un vaccino esavalente che contiene due antigeni che sono solo consigliati? Pertosse ed haemofilus sono “in più” e sovente il genitore non ne è al corrente.
Purtroppo nel nostro Paese l’informazione passa attraverso canali che tendono o a terrorizzare o a minimizzare e chi ci perde sono sempre i nostri figli. Ricordiamo poi che in tutte le regioni italiane, escluso il Veneto, esiste l’obbligo vaccinale, il che non significa coercizione. Quei genitori che decidono di non vaccinare definitivamente o provvisoriamente, possono intraprendere un percorso di obiezione, ci sono enti che seguono questa procedura come il Comilva. Quello che realmente servirebbero, sono degli esami che accertino il perfetto stato di salute del bambino prima di esporlo a vaccinazioni, cosa che purtroppo non viene mai fatta nel modo opportuno.
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