La parola “Gesù” era stata cancellata dal testo di una canzone di Natale dalle maestre e in una scuola in provincia di Venezia a insorgere è stata una bambina di 10 anni che, assieme ai compagni di classe, ha lanciato una piccola petizione.
Cancellato “Gesù” dalla canzone di Natale
La vicenda di cui si parla da giorni nelle cronache locali del Veneto, e che è stata ripresa anche da alcuni quotidiani nazionali, è andata in scena nella scuola elementare di Campagna Lupia, piccolo centro alle porte di Venezia. L’omissione della parola “Gesù” da una delle canzoncine preparate per Natale, decisa dalle maestre per non offendere a loro dire le altre “sensibilità religiose” presenti in aula, non era stata presa bene dagli stessi alunni e così a insorgere per prima questa volta non è stata una famiglia ma una bambina di 10 anni.
Quest’ultima ha infatti organizzato una petizione tra i propri compagni e poi ha pure indirizzato una lettera alla preside dell’istituto: e stando a quanto si apprende dal “Gazzettino” che per primo ha pubblicato la notizia è riuscita nel suo intento facendo sì che Gesù fosse menzionato nella canzone.
La petizione e il caso di Favaro
La bambina, infatti, in un primo momento avrebbe chiesto a una delle maestre i motivi di quella omissione e poi non soddisfatta dalla risposta ha mobilitato i suoi compagni della quinta elementare. Non è dato sapere se a questa piccola forma di protesta abbiano in qualche modo contribuito i genitori o se la piccola abbia fatto tutto di sua iniziativa ma il risultato è che la parola “Gesù” è tornata al suo posto dopo che era stata sostituita con “Natale” per non discriminare, a detta delle insegnanti, alcuna religione.
Infatti dopo aver raccolto le firme la bambina ha inviato alla preside una lettera chiedendo che non venisse cambiata la parola e spiegando che la richiesta veniva anche da bambini di comprovata fede musulmana.
Il caso nel giro di pochi giorni è rientrato ma, come sottolinea sempre il “Gazzettino”, non si tratta di un episodio isolato dato che in tema di simboli e tradizioni legate al Natale ha scatenato delle polemiche pure la vicenda avvenuta a Favaro. In questo Comune infatti la preside di un istituto aveva di recente rinunciato all’allestimento del presepe a causa di “carenze nel personale”, ma non aderendo al progetto della Regione Veneto che finanziava la sua realizzazione tra i banchi di scuola.
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