Vicenda a dir poco singolare quella accaduta in una scuola in provincia di Venezia. La composizione delle classi prime dell’istituto elementare cittadino ha suscitato grandi discussioni e polemiche: una bambina è finita in classe con compagni tutti maschi.
I genitori della piccola hanno chiesto di rimodellare le sezioni, così da renderle più omogenee con presenza di ambo i sessi in modo più equilibrato. Mamma e papà della bimba hanno così fatto ricorso al TAR.
Unica femmina in una classe di 6 alunni
La composizione delle classi prime alla scuola elementare Zendrini di Pellestrina, piccolo comune in provincia di Venezia, ha suscitato non poche polemiche. Se non vi è nulla da eccepire nella prima sezione, composta da 22 alunni distribuiti in 12 maschi e 10 femmine, ben più bizzarra è stata la decisione che ha portato a formare una seconda classe composta da 6 alunni, di cui 5 maschi e una sola femmina.
I genitori della bambina, sono preoccupati da eventuali problemi di socializzazione che la figlia potrebbe avere perché “così non avrebbe amichette“. Hanno quindi chiesto alla scuola di rimodellare le classi in maniera più omogenea. D’altra parte risulta già particolare la formazione di una classe di soli 6 alunni, a confronto con una classe da 22 alunni.
Ricorso al Tar dei genitori
In un primo momento, i genitori della bimba hanno immediatamente fatto presente alla scuola la propria preoccupazione, e hanno domandato se non fosse possibile rimodulare le due sezioni in maniera più equilibrata, così che loro figlia potesse avere vicine anche alcune amichette femmine.
La revisione della composizione delle classi è stata però bocciata dalla scuola, con la dirigente dell’istituto comprensivo Chiara Leone, che ha confermato di aver agito rispettando il regolamento d’istituto.
Infatti, la bambina protagonista della vicenda è un’anticipataria e “perciò viene assegnata dove c’è posto“. La coppia è passata così alle vie legali, firmando una diffida inviata dall’avvocato Rodolfo Romiti alla scuola. Mamma e papà della bimba si sono rivolti al TAR, al quale hanno deciso di fare ricorso. In attesa della sentenza ci si domanda ancora una volta quali sono i regolamenti che portano a formare classi così disparate, in taluni casi anche sovraffollate.
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