È uscito in questi giorni il libro di Piero Villaggio, figlio di Paolo, che parla della sua vita in “Non mi sono fatto mancare niente”.
È un libro sarcastico e cupo, dal quale emerge un padre davvero, davvero pessimo.
Lontano persino dalle sporadiche tenerezze che sullo schermo riservava alla sua bambina-bertuccia. Un padre egoista, megalomane, poco presente, come lo sono spesso le persone che fanno questo lavoro. Un padre che considerava chiunque non si ergesse sopra la normalità un totale fallimento.
E il figlio, che conosce l’eroina ad appena 17 anni, impiega letteralmente tutta la vita ad affrancarsi da questa figura così ingombrante.
Dice che non aver dovuto mai lavorare per vivere è stato in realtà un problema, mentre è grazie alla Comunità di San Patrignano che è riuscito ad uscire dalla sua dipendenza.
Ora il rapporto con il padre è migliorato: Piero Villaggio racconta che sarà perché è ormai molto anziano e malato, ma sembra provare per lui una qualche forma di tenerezza. È davvero il caso di dire meglio tardi che mai.
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