Mentre la cronaca nera riporta ogni giorno nuovi casi di femminicidi, violenze o anche solo casi di prevaricazione sulle donne, gli esperti si chiedono quale sia il miglior modo di crescere un figlio maschio al rispetto e all’empatia verso chi, a volte, è più debole.
La violenza sulle donne in una società maschilista
Molti psichiatri sono oramai concordi nel sostenere che è sempre più complicato crescere un figlio in un contesto in cui, se da una parte si moltiplicano appelli e iniziative per sensibilizzare contro la recrudescenza degli episodi di intolleranza verso le donne, dall’altra i nostri figli sono “bombardati” da immagini e stimoli che istigano più o meno apertamente alla violenza.
Ma come si può educarli e insegnare loro che la donna non è un mero oggetto ma, al contrario, andrebbe protetta?
Come è noto, nel nostro Paese negli ultimi mesi i casi di cronaca sono in aumento e, anche tra le mura scolastiche, ragazzi appena adolescenti si rendono protagonisti di episodi poco edificanti nei confronti delle loro compagne di classe: insomma, il problema è come arginare sul nascere quella che è una tendenza maschilista che serpeggia nella nostra società.
Come educare i figli all’empatia e al rispetto
Sul tema ha provato di recente a rispondere un noto psicologo statunitense che, in un lungo intervento apparso sulle colonne del “New York Times”, ha messo perfettamente a fuoco la questione: secondo Peter Glick, infatti, il punto da cui ripartire per educare i figli maschi al rispetto è quello di non idealizzare la donna, né tantomeno di considerarla un oggetto, dato che la questione da mettere in risalto è quella della vulnerabilità.
Tutti, indipendentemente dal sesso o dalla razza, sono in qualche modo vulnerabili e andrebbe insegnato ai nostri bimbi a immedesimarsi ogni tanto nei panni di chi soffre ed è vittima di angherie, o immaginare semplicemente come possa essere la giornata di una donna, anche nelle più semplici attività quotidiane.
Non solo: questi insegnamenti vanno dati con l’esempio, mostrandosi (nel caso dei papà) inclini al dialogo e alla dolcezza nei confronti di compagne, figlie o qualsiasi donna; inoltre, conclude Glick, è fondamentale “combattere gli stereotipi“ e incoraggiare, e non inibire, le reazioni emotive anche nei maschietti, mostrando loro che non è nulla di cui ci si debba mai vergognare.
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