La maternità ci ha cambiato la vita e anche il modo di vedere la quotidianità: dalla spesa al supermercato alla coda in autostrada, tutto ha assunto un colore diverso e ha cambiato le nostre priorità. E così è stato anche per l’attesa negli ambulatori medici: se prima ne approfittavamo per un momento di requie dalla frenesia quotidiana o per scambiare quattro parole con gli altri pazienti, oggi attendere il nostro turno dal pediatra può essere un tormento.
Come impegnare i bambini in sala d’attesa
I bambini, ben lo sappiamo, non hanno la nostra pazienza e dopo pochissimo iniziano ad annoiarsi, rendendo l’attesa ancora più difficile di quello che effettivamente sia. Per questo, possiamo organizzarci per tempo e portare qualcosa per impegnarli durante l’attesa.
Per esempio, basteranno alcuni pastelli colorati o dei pennarelli, carta bianca o fogli con disegni da colorare per impegnare i bambini almeno una ventina di minuti in sala d’attesa. Oppure possiamo portarci un libro, meglio uno di quelli che è stato accantonato da un po’ di tempo, e così leggere alcune storie.
La noia dell’attesa : aiutiamoci con la fantasia
Con i più grandicelli poi sarà più facile lavorare di fantasia, raccontandosi storie: noi mamme possiamo dare il via con un inizio interessante e poi lasciare che il bambino prosegua nel racconto. Un piccolo aiuto potrebbe arrivarci da una “spalla” nel racconto, come il peluche preferito o la bambola prediletta che diventerà la dottoressa di turno o il fedele infermiere.
Se le finestre dello studio si affacciano su una strada movimentata possiamo contare il numero di macchine rosse che passano, il numero delle persone in bicicletta o di scie che gli aerei lasciano nel cielo.
Con un pizzico di fantasia, anche un momento “morto” come l’attesa dal pediatra può diventare un’occasione per coccolare i nostri bambini.
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