Ognuna di noi ha sempre un po’ di nostalgia nel guardarsi indietro, soprattutto quando si ripensa agli spensierati anni dell’infanzia: pomeriggi soleggiati senza fine trascorsi rincorrendosi, nascondendosi o colorando fogli, o quelle domeniche piovose in cui non si usciva di casa, non si guardava la tv (non c’era i canali tematici con cartoon per 24 ore di fila) e pc e smartphone non erano nemmeno nella mente dei loro ideatori: momenti in cui semplicemente ci si annoiava.
Oggi che siamo mamme non corriamo certo il rischio di annoiarci, ma nemmeno i nostri figli: fra compiti e attività extra scolastiche, corsi di lingue e di nuoto la loro giornata è già così piena che non hanno il tempo per assaporare che cosa sia la noia.
E, secondo gli esperti, sarebbe un male: nella nostra era così veloce e frenetica, annoiarsi non è più un sentimento negativo, ma un qualcosa di positivo. Un momento in cui il bambino mette in gioco tutta la sua creatività e le sue doti per trovare qualcosa di interessante da fare, insomma un motore per la creatività.
Anche senza scomodare gli esperti, se ci guardiamo indietro ricorderemo che anche noi, nei bei tempi andati, da attimi di noia abbiamo imparato a osservare il mondo che ci circonda, a dare vita a piccoli amici che ci facessero compagnia o a immaginare storie incredibili.
Al giorno d’oggi per i nostri bambini e anche per noi stesse cerchiamo di trovare attimi in cui dire “che noia!”: ne guadagneremo tutti, in salute e creatività!
Il video della settimana