In occasione della XI Giornata Mondiale dell’Autismo, patrocinata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e celebrata ieri, sono emerse delle proposte volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo disturbo del neurosviluppo e a favorire l’integrazione nel mondo del lavoro per gli adulti che ne sono affetti.
Autismo e integrazione socio-lavorativa
La celebrazione della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, di cui ieri è andata in scena l’undicesima edizione, ha avuto rispetto al passato un’eco maggiore, tanto che lo stesso Papa ha rivolto una preghiera per gli adulti e i bambini che sono affetti da questo disturbo: inoltre, nell’ambito delle iniziative di solidarietà promosse in Italia per il 2 aprile dalla FIA (Federazione Italiana Autismo) ha avuto particolare rilievo il tema del sostegno alle famiglie e quello dell’inserimento nel mondo del lavoro degli adulti che ne sono affetti.
Infatti, sono ancora pochi i programmi di integrazione sociale per gli autistici e ancora meno quelli che li affiancano nella ricerca di una occupazione congrua con la loro sindrome. Tuttavia, alcuni progetti sono stati avviati lungo la penisola e la Giornata Mondiale è stata anche l’occasione per promuoverli e mostrare come combattere l’indifferenza di imprese e istituzioni.
Autismo: i progetti di inserimento
Riuscire a integrare e far sentire realizzate lavorativamente delle persone over 18 affette da disturbi dello spettro autistico è possibile e, a tal proposito, nella giornata di ieri sono state portate ad esempio delle iniziative realizzate a Torino e Palermo. Nel primo caso, la Scuola del Cottolengo ha dato il via a “MeccaniCotto”, una sorta di officina in cui si riparano le automobili rispettando gli standard di FCA (Fiat Chrysler Automobiles), e a “ChiccoCotto”, progetto-pilota che insegna agli adulti autistici a caricare i distributori automatici di bibite e snack.
Per quanto riguarda invece la realtà siciliana, è stata la ASL provinciale di Palermo a promuovere programmi di inserimento in partnership con l’Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano e che, dedicati a tre diverse fasce d’età (comprese tra 0 a 18 anni), favoriscono l’inserimento sociale dei giovani autistici.
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