Secondo un recente rapporto stilato dall’organizzazione umanitaria Save The Children, nello Yemen sconvolto dalla guerra, ogni giorno muore un bambino ed un milione e mezzo è costretto ad allontanarsi dal territorio nella disperata ricerca di salvezza.
Il conflitto in Yemen
Da cinque anni lo Yemen si trova a vivere un conflitto che non accenna a concludersi e che dal 2015 ha provocato 16mila vittime, mentre metà della sua popolazione rischia di morire di fame in seguito a devastanti carestie.
I bambini, come spesso accade, stanno pagando il prezzo più alto poiché già 85mila di loro sono deceduti per malnutrizione e quasi 18 milioni non sono in grado di bere acqua potabile.
In tali condizioni di vita, l’esistenza delle persone sta assumendo caratteri di estrema difficoltà in quanto secondo le affermazioni dell’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) sussiste un reale rischio di epidemie di colera ed altre gravi patologie infettive.
Dal 2017 sono già deceduti 2500 individui a causa del colera, mentre sono stati segnalati 1,2 milioni di casi accertati.
Lo Yemen conta 30,5 milioni di persone delle quali oltre la metà (precisamente 19,7 milioni) non ha diritto ad un’assistenza sanitaria, ed un’altra metà (17,8 milioni) non può usufruire di acqua potabile e di servizi igienici.
In tali condizioni di vita, l’organismo non riesce a sopravvivere in quanto il sistema immunitario va incontro ad un progressivo deterioramento.
Dall’inizio del conflitto i continui raid aerei hanno distrutto ospedali e scuole, servendosi di bombe spesso fornite da alcuni governi stranieri.
In seguito a questa guerra, oltre 10 milioni di minori non possono ricevere adeguate cure mediche e, nella maggior parte dei casi, perdono la vita.
L’auspicio di Save The Children
Secondo un rapporto diffuso dall’organizzazione umanitaria Save The Children che da 100 anni lotta per la salvaguardia dei bambini e dei loro diritti alla vita, sarebbe auspicabile interrompere immediatamente l’esportazione di armi italiane utilizzate nel conflitto dello Yemen.
Secondo questa nota, continuando in tale scellerata condotta, viene messa a rischio la sopravvivenza dei bambini e la loro possibilità di vita futura.
Tale rapporto ha raccolto già più di 54 mila firme; tra i sostenitori della proposta c’è anche il musicista Giovanni Allevi, che è ambasciatore di Save The Children dall’anno 2013; secondo la sua testimonianza, ogni cittadino ha il dovere di partecipare attivamente a questa problematica che coinvolge le coscienze di tutta la popolazione.
Solitamente i bambini sono le principali vittime di ogni conflitto; se infatti non vengono uccisi o feriti, sopravvivono in ogni caso nel terrore, nella carestia, nell’impossibilità di condurre un’esistenza adatta alla loro età, spesso privati dell’affetto di genitori o fratelli.
Anche l’attrice Anna Foglietta, sostenitrice di Save The Children, ha partecipato attivamente a questo progetto.
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